Il Parco Archeologico di Paestum e Velia è un istituto autonomo del Ministero della Cultura che si prefigge di tutelare, valorizzare e comunicare la storia millenaria di due tesori dell’archeologia classica in Italia meridionale, iscritti nelle liste UNESCO dal 1998. In un contesto paesaggistico d’eccezione, tra alte cime montuose che proteggono il territorio fertile e un ricco mare che unisce popoli e culture, i greci sbarcarono sulle coste del Cilento e con loro giunsero uomini, merci, saperi, idee e tradizioni che tuttora echeggiano nella contemporaneità.
Alla fine del VII secolo a.C., gli abitanti della città magnogreca di Sibari, in Calabria, fondarono Poseidonia, dal nome del dio del mare, conosciuta in tutto il mondo per i suoi tre templi dorici che, ancora oggi, sono tra i meglio conservati nel Mediterraneo. Nel museo di Paestum è esposta la Tomba del Tuffatore, capolavoro della pittura funeraria in Magna Grecia, datata intorno al 480/470 a.C. Si tratta di una tomba a cassa composta da cinque lastre; sulla lastra di copertura è dipinta una scena di tuffo che ha dato il nome alla tomba, sulle altre quattro si snoda una scena di simposio.
Quaranta km più a sud, intorno al 540 a.C., fu fondata la colonia di Elea dai greci provenienti da Focea, sulle coste occidentali dell’attuale Turchia. La città è famosa per essere la patria della scuola eleatica di filosofia di Parmenide e Zenone.
Elea-Velia si sviluppa tra la città alta, l’acropoli e i retrostanti pendii collinari ed è circondata da un ampio circuito di mura che segue il profilo naturale dei suoli. Al suo interno, lo spazio urbano si articola in tre quartieri distinti, ancora oggi visibili, messi in comunicazione tra loro da valloni, uno dei quali monumentalizzato dalla costruzione della straordinaria “Porta Rosa”, il più antico esempio di arco a tutto sesto d’Italia.
Oggi, al Parco Archeologico di Paestum e Velia si lavora per dar voce al passato, impegnandosi in diversi settori, dalla ricerca storico-archeologica alla comunicazione, dalla fruizione alla didattica. Attraverso scavi e ricerche, si raccontano e si ricostruiscono le storie di chi ha abitato questi luoghi, al fine di comprendere come erano organizzati gli spazi pubblici e privati della città antica. Il Parco è una realtà dinamica e accessibile che coinvolge un pubblico sempre più ampio e diversificato, abbattendo barriere fisiche, economiche e mentali. C’è spazio anche per l’arte contemporanea quale mezzo privilegiato di riflessione sul patrimonio allo scopo di stimolare un dibattito critico sul ruolo delle istituzioni museali all’interno della nostra società. Ogni giorno il Parco Archeologico di Paestum e Velia offre laboratori, eventi, visite tematiche, mostre, il tutto nel segno dell’accessibilità e dell’inclusione.